Mozart il patriota

Mozart il patriota

Giugno 6, 2019 0 Di admin

Tedesco, austriaco o nessuna delle due

La questione che più  stuzzicò i nazisti a metà del secolo scorso fu quella della nazionalità di Mozart. Si chiedevano se fosse austriaco o tedesco, come fanno ancor oggi molti appassionati di musica su internet, nei forum, nei blog. Pare tuttavia che la faccenda non si sia ancora risolta, nè a favore di chi sostiene la prima ipotesi e neppure a vantaggio del partito avverso. C’è chi nel dubbio, aggrappandosi al fatto che Salisburgo era Principato indipendente, sostiene con scarso seguito che Mozart non è nè tedesco nè austriaco.

Eroi purosangue

Per i nazisti, una volta ottenuto il potere, fu della massima importanza caricare di significati patriottici i personaggi di maggior spicco in letteratura, musica, medicina, matematica, filosofia, e in ogni campo del sapere. Tra queste celebrità si contavano molti musicisti, compresi Bach, Beethoven, Mozart e Wagner, a patto fossero ariani purosangue. In tutti i concerti della Germania nazista, che proponevano di volta in volta la musica di Mozart, si fissò perciò l’attenzione sul fatto che Mozart è stato un vero patriota. I critici musicali, nelle recensioni e sui programmi di sala segnalavano ogni luogo nelle lettere di Mozart in cui il Salisburghese aveva dichiarato il suo amore per la Patria. Visto che il materiale in questo senso è piuttosto scarso e si riduce a poche righe, i testi abbondavano di ripetizioni, e riuscivano alla fine piuttosto noiosi.

Austriaco DOC?

Ciò che distinse gli scritti nazisti dagli articoli apparsi già ai tempi della prima guerra mondiale, è invece la sistematicità con la quale sono sviscerati, e inventati tutti i possibili agganci alla germanicità di Mozart, pur di servire alla ideologia nazionalsocialista. Da principio si sottolineò il fatto che l’Austria non era indipendente dalla Germania, che ne era una semplice appendice, e che perciò sarebbe stato auspicabile che le due nazioni si unissero. La musica austriaca, dicevano i nazisti, non esisteva se non come sottospecie di quella tedesca. e per questo motivo Austria e Germania bisticciarono (I litigi continuano ancora oggi). La prima sosteneva che Mozart è austriaco DOC, la seconda che è autenticamente tedesco. Centro della discordia fu il Festival di Salisburgo, che i nazisti accusarono di essere lo strumento di propaganda nelle mani degli ebrei.

Mozart il patriota: Quadro d'epoca raffigurante Mozart
Per i nazisti Mozart rappresentò meglio di altri compositori la figua del patriota

Un inno semiautentico

Il primo obiettivo dei nazisti fu quello di cassare il Festival e di sostituirlo con una stagione di concerti tutta tedesca. Per contrastare la contropropaganda degli austriaci, scrissero ovunque che Mozart era un autentico patriota, e cominciarono a organizzare per conto loro altre serie di concerti da opporre alle celebrazioni salisburghesi. Si era allora nel 1933, quando la casa editrice Kistner pubblico l’Inno alla Germania di Mozart, una composizione per coro e orchestra che Mozart non ha mai saputo d’aver scritto, ma che allora fu presentata come autentica creazione del genio tedesco. Era stata assemblata alla bell’e meglio da materiale preesistente. In pratica era musica “semiautentica”, “quasi originale”, come vengono definite ogni volta le patacche frutto di operazioni disoneste e commerciali.

Mozart il patriota: Bandiera dell'Austria e della Germania
Bandiera della Germania e dell’Austria

Certificati musicologici

La gente fu comunque persuasa che quella musica era di Mozart, che Mozart era un tedesco e che lui l’avesse scritta per glorificare la patria, la stessa di suo padre Leopold Mozart, cioé la Germania. Le autorità e i musicologi di regime non li avrebbero certamente contraddetti. La stampa e diffusione capillare del finto inno patriottico mozartiano, con tanto di certificato musicologico, ebbe la finalità di andar contro l’Austria per riprendersi il proprio eroe, e al contempo servì da propaganda popolare per l’annessione dell’Austria alla Germania. E la cosa funzionò, come dimostrano i fatti successivi.

Conclusioni

Un mese dopo la pubblicazione del Canto alla nazione, i capi nazisti proibirono ai musicisti tedeschi di partecipare al Festival di Salisburgo, almeno sino a che a Salisburgo non si fossero persuasi che Mozart, in forza dell’inno pataccaro, rappresentava l’icona autentica del nazionalsocialismo.

Luca Bianchini

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Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart, La caduta degli dei – parte prima
Mozart, La caduta degli dei – parte seconda

«Le sorprese abbondano, ma ogni affermazione, anche la più inaspettata, appare corredata di note sulle fonti. Ne emerge una conoscenza pressoché totale della saggistica in materia. La biografia di Mozart ha sempre avuto l’aspetto di una favola, e questo lavoro è il più lontano dal leggendario e dall’agiografico che mai sia stato scritto»
(Marcello Piras)

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La nazionalità di Mozart fu la questione che più stuzzicò i nazisti! La figura di Mozart il patriota servì da propaganda per l'annessione dell'Austria
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