Wagner e il pangermanesimo

Wagner e il pangermanesimo

Gennaio 16, 2019 0 Di admin

Abomini

Il razzismo e Wagner sono temi d’analisi storica e musicale che s’incontrano di rado nei testi di musica per le scuole. E invece andrebbero considerati con attenzione, e messi in relazione l’uno con l’altro.

Richard Wagner sostenne che non è giusto concedere piena cittadinanza agli ebrei. Affermò che considerarli tedeschi sotto ogni aspetto, è come credere che i negri del Messico possano sentirsi bianchi solo perché glielo consentono le autorità.

Lui auspicava una grande Germania musicale finalmente libera da stranieri, negri ed ebrei.


Un Festival pangermanico

Il Festival wagneriano di Bayreuth divenne quindi, da subito, un luogo pangermanico, “anti-ebraico”, che servì poi da modello per altri Festival, ad esempio quello mozartiano di Salisburgo di Damisch e Gehmacher. Wagner continuerà a predicare queste idee sul Bayreuther Blätter organo di stampa che lui dirigeva e che fece scendere a tale livello di volgarità da imprimergli il marchio d’infamia di altre riviste razziste, ad esempio il Völkischer Beobachter di Dietrich Eckhart (1868-1923), padre spirituale del nazionalsocialismo.

Wagner e il razzismo, Bayreuth decorato per esaltare Hitler-1939
Wagner e il razzismo, Il teatro di Bayreuth decorato nel 1939 per esaltare Hitler

Il razzismo e Wagner

Il Führer si esaltava ascoltando la musica e leggendo gli scritti razzisti di Wagner, che hanno contribuito a costituire la base culturale della politica nazionalsocialista.

L’ebreo per Wagner ha un Dio tutto suo. «Ci colpisce già nella vita comune per il suo aspetto esteriore: a qualsiasi nazionalità europea appartenga troviamo che egli abbia qualcosa che ripugna».

Così scrive, aggiungendo che gli ebrei sono «incapaci di vivere», che «non potranno mai possedere l’arte dei suoni». Sin da quando all’epoca di Mozart e di Beethoven la musica tedesca aveva dimostrato d’essere organicamente viva, non c’è stato infatti «un solo compositore che fosse giudeo».


Enormità

Quel che dice non è esatto perché musicisti ebrei ci sono stati pensiamo ad esempio Jacques (Jacob) Offenbach, Giacomo Meyerbeer (Jakob Meyer Beer), Ferdinand Hiller, Felix Mendelssohn, Gustav Mahler, Joseph Joachim, e tanti altri.


Al lettore

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Per l’argomento musica e razza vedi l’introduzione.

Per approfondire il tema rimandiamo ai capitoli del libro sulla musica e razza in Mozart la caduta degli dei.

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Il razzismo e Wagner: il pangermanesimo
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Il Festival di Wagner a Bayreuth divenne da subito luogo di razzismo pangermanico e servì da modello ad altri Festival, per esempio a quello mozartiano
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